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Lucian Blaga - Edizioni Fondazione Centro Studi Campostrini

Riportiamo di seguito la traduzione dell'intervista fatta a Marta Petreu dal giornale Evenimentul Zilei, il 26 maggio 2017, dove la filosofa rumena cita la traduzione integrale della Trilogia della cultura, di Lucian Blaga, pubblicata dalla Fondazione Centro Studi Campostrini con la curatela del prof. Giancarlo Baffo (Universita degli Studi di Siena)

 

Chi è il più importante filosofo rumeno?
Una nota specialista ne discute con una platea di promettenti ragazzi al Bookfest 2017 di Bucarest
Marta Petreu, filosofa, scrittrice e docente presso l’Università Babeş-Bolyai di Cluj, ha trattato l’argomento in esclusiva per “Evenimentul Zilei”

 
Il Bookfest 2017, il salone internazionale del libro ancora in corso, è stato il contesto in cui la filosofa Marta Petreu ha accettato di rispondere alle nostre domande provocatorie. Dunque, chi è il più importante filosofo rumeno? Marta Petreu risponde senza esitazione: “Blaga, naturalmente”. E subito apre una parentesi: “Ma, riconosco che domande di questo tipo (chi è stato il più…), non mi piacciono, sono una trappola. Una grande cultura ha, in tutti gli ambiti, molte figure che possono aspirare ad essere “il più grande” e non solo uno.. Per esempio, per gli inizi della cultura rumena moderna, il personaggio più importante è stato Maiorescu, che è stato filosofo, letterato, professore, politico e avvocato. Egli ha dato la forma e la struttura della nostra cultura… era un europeista, oltraggiato dagli avversari come cosmopolita, e ci ha fornito le strutture ancora oggi funzionali della cultura rumena”.
E poi Marta Petreu prosegue: “Attraverso Istoria civilizaţiei române moderne, E. Lovinescu ha svolto un ruolo ammirevole per la filosofia della cultura e per la storiografia della Romania. Tudor Vianu è molto importante per quanto riguarda l’estetica e la teoria dei valori. Rădulescu-Motru è importante perché, studiandolo, puoi cogliere l’effetto – purtroppo deleterio – della sincronizzazione acritica, meccanica con le idee dell’ultima ora e alla moda nell’Europa a lui contemporanea… vedi cioè come si può arrivare, anche in buona fede, al… totalitarismo, all’adesione al totalitarismo e alla teoria dello stato rumeno totalitario. E così avanti. Una cultura matura ha, in ogni ambito, più personaggi importanti. Io immagino una cultura nazionale come la sezione di una piramide, dove la punta è dedicata ai personaggi più importanti, che si scambiano tra di loro il posto in base al problema su cui si discute, o che si sta analizzando ecc.”
Chiusa la parentesi, Marta Petrescu ritorna all’autore della Trilogia della conoscenza: “Per quanto riguarda Blaga, egli fa parte di una famiglia di autori di una straordinaria creatività innata (e coltivata con l’impegno), una famiglia di cui fanno parte ancora, nella Romania moderna e contemporanea, Haşdeu, Iorga, Eliade… A partire dal 1930 egli ha affiancato alla paternità biologica (nascita della figlia Dorli) la paternità spirituale, diventando autore di un ampio sistema filosofico. È allora che ha cominciato a costruire il suo sistema filosofico. Che è gigante – quanto la Muraglia cinese – e, purtroppo, incompleto, poiché l’avvento del regime totalitario comunista ha instaurato un clima totalmente sfavorevole alla libertà di pensiero e, quindi, al pensiero filosofico originale. Ma, attravreso quanto Blaga è riuscito a scrivere, ci ha dato una teoria della conoscenza, un’ontologia, una teoria della cultura e una dei valori. Era un buon conoscitore delle scienze dei suoi tempi e ha riflettuto – cioè ha pensato filosoficamente – su di esse, cosicché molte delle sue idee e dei suoi concetti possono essere utilizzati ancora oggi, perché sorprendentemente ancora compatibili con la fisica teoretica attuale per esempio. Nel campo della filosofia della cultura e della storia, pensiamo ancora attraverso molti dei suoi concetti. È stato un filosofo gigante, di una sbalorditiva creatività, e solo il fatto di aver scritto in rumeno e di non essere stato tradotto a suo tempo, fa sì che oggi non sia considerato uno dei grandi filosofi europei del XX secolo ”.
L’ultima battuta della filosofa: “Sono rimasta assai colpita quando ho visto che è apparso di recente in Italia la traduzione integrale della Trilogia della cultura (Edizioni Fondazione Centro Studi Campostrini, 2016), con la cura del prof. Giancarlo Baffo, dell’Università di Siena: Orizzonte e stile nella traduzione rivista (1946) di Mircea Popescu e Eugen Coşeriu, Lo Spazio Mioritico tradotto (1994) dal rimpianto professor Marco Cugno, e La genesi della metafora e il senso della cultura, proprio nella traduzione del professor Giancarlo Baffo, che ha curato tutta l’edizione e ha scritto un consistente e importante saggio introduttivo.”
 
Marta Petreu è una scrittrice e filosofa rumena. Fa parte del gruppo letterario Echinox. Inoltre è membro dellUnione degli scrittori della Romania e della Fondazione culturale Apostrof. Insegna Storia della filosofia rumena presso l’Università Babeş-Bolyai di Cluj ed è caporedattore della rivista Apostrof, pubblicata dall’Unione degli scrittori della Romania. È autrice di numerosi scritti in versi e in prosa, tra cui tradotti in italiano Il passato scabroso di Cioran, Dall'Olocausto al Gulag. Studi di cultura romena L' apocalisse secondo Marta. Poesie 1981-2014.


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